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EVENTI

AIAS A ZERO EMISSION MEDITERRANEAN 2024

AIAS ha partecipato a ZERO EMISSION MEDITERRANEAN 2024, evento che si è tenuto a Roma dal 16 al 18 ottobre nel quartiere fieristico di Fiera Roma.

La fiera, arrivata alla quarta edizione, è ormai luogo di incontro, discussione e business tra gli addetti ai lavori del settore dell’energia rinnovabile, dell’efficienza energetica e sostenibilità ambientale.

AIAS è stata presente con uno STAND ed un Convegno “AGRIVOLTAICO, PIU’ CHE PRODUZIONE DI ENERGIA”.

Il convegno, organizzato e moderato dalla presidente di AIAS, Alessandra Scognamiglio, si è posto in continuità con il percorso dell’associazione, che attraverso il coinvolgimento dei soci punta a costruire credibilità e fiducia per l’agrivoltaico sostenibile.

Ci piace inserire sempre nei nostri convegni la sessione “Esperienze in campo”, durante la quale i nostri soci raccontano con le loro parole le molte forme che l’agrivoltaico può assumere quando declini diverse istanze di sostenibilità.

Le esperienze condivise mostrano come più che produzione di energia, l’agrivoltaico possa essere un volano per creare valore, mettendosi a servizio, come integratore di competenze, settori e visioni, di diverse esigenze, questa volta tutte emerse dal mondo agricolo. 

Marco Berardo Di Stefano ha raccontato l’esperienza della Fattoria Solidale del Circeo, che sperimenta l’agrivoltaico nell’ambito del progetto europeo Regace, come una delle soluzioni che contribuiscono alla sostenibilità economica di un’azienda dove le persone in difficoltà possono ritrovare il loro benessere psicofisico. 

Tonino Rizzico e Salvatore Moscuzza di DVP Solar hanno raccontato un esempio di zootecnia, in cui gli scarti di lana la lana proveniente dalla tosatura degli dagli allevamenti di ovini e considerata dalla normativa vigente un rifiuto speciale viene invece trasformata in biochar, che serve da utilizzato come fertilizzante per i terreni, in un processo sostenibile di economia circolare che unisce il sud ed il nord del nostro paese. 

Roberto Innocenti di I-Green System, ha raccontato di come soluzioni tecnologiche sistemiche, che raccordano la conoscenza dei mezzi e dei processi dell’agricoltura, la generazione di energia e la necessità di trovare soluzioni sostenibili alla carenza idrica, possano contribuire a rispondere alla sfida della resilienza al cambiamento climatico. È questo infatti questo, infatti, il caso dell’abbinamento di dissalatori agli impianti agrivoltaici in territori in cui la carenza di acqua è un tema cruciale per l’agricoltura. 

Nicola Mele e Claudio Campanella della Vigna agrivoltaica di comunità, hanno raccontato di come un impianto agrivoltaico possa diventare un aggregatore di comunità, ed un investimento sostenibile per tutti coloro che abitano i territori degli impianti.

A completare le esperienze, e spostare l’asticella dell’agrivoltaico sostenibile un po’ più avanti, alla ricerca di visioni sostenibili per il futuro, la tavola rotonda al tavolo di discussione con esperti che potessero dire la loro su alcune delle sfide che l’agrivoltaico si trova ad affrontare dopo alcuni anni di sviluppo, e quando alle questioni meramente tecniche (come si realizza? funziona?) iniziano ad affiancarsi altre questioni, non tecniche, nuove sfide alle quali i relatori del panel hanno fornito il loro contributo.

Luigi Maria Cagnoni, agri-energy expert di EF Solare è intervenuto sul tema della producibilità agricola e la sua natura dinamica e sulla necessità per un operatore energetico di conoscere a fondo il mondo dell’agricoltura.

Alessandro Marangoni, CEO di Althesys, è intervenuto sul valore che l’agrivoltaico assume per i territori che va oltre il semplice costo dell’energia prodotta, estendendosi al concetto di “shared value”, ed ha sottolineato come sia proprio la generazione di energia che consente all’azienda agricola di sostenere economicamente il suo funzionamento anche in periodi di crisi legato legati alla natura della produzione agricola necessariamente dipendente da variabili esterne che possono essere anche sfavorevoli.

Mauro Sarrica, psicologo sociale, docente ordinario del Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale Università La Sapienza, è intervenuto collocando la percezione dell’agrivoltaico e degli operatori del settore come ambigua e la resistenza della collettività all’introduzione di questa tecnologia, in un quadro organico in cui i processi di accettabilità, accettazione ed adozione richiedono tempi, parole e pratiche di partecipazione adeguati.

Alessandro Schiavone, AD di Fucino Green ha raccontato delle diverse iniziative di sviluppo in corso e finanziate, e ha sottolineato come la conoscenza del mondo agricolo e delle sue specifiche dinamiche sia fondamentale per attuare opportune forme di finanziamento dei progetti e prodotti bancari dedicati efficaci; il reddito agricolo è infatti una componente essenziale per una positiva equazione ricavi costi dell’azienda che investa in agrivoltaico.

Valeria Viti, partner di Legance ha sottolineato la necessità di un coordinamento tra il policy maker ed il legislatore che possa contribuire ad una più semplice realizzazione degli impianti agrivoltaici, ed ha menzionato il modello francese come possibile esempio sostenibile.

Numerosi e qualificati gli spunti dal pubblico, che hanno toccato ad esempio come, il potenziale legato all’impiego di sistemi di monitoraggio digitalizzato, possa migliorare la produttività agricola e ottimizzare la gestione delle risorse, ma anche la difficoltà degli operatori energetici a guadagnare la fiducia di soggetti decisori che troppo spesso vedono speculazione dove è invece transizione energetica.